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#CONTAMINAZIONI FEMMINILI


“Abbiamo creato Contaminazioni Femminili perché diventasse un luogo, fisico e virtuale, festival e piattaforma allo stesso tempo, dove intrecciare nuove suggestioni e saperi. Dove incontrarsi e far conoscere la propria storia, il proprio lavoro, i propri obiettivi.” Il Festival, che ruota attorno all’arte cinematografica, affronta la contemporanetà attraverso lo sguardo femminile, che non lo limita, ma lo arricchisce. Al tempo stesso si prefigge di creare un confronto fra i diversi universi femminili cercandone il punto di contatto, il possibile o impossibile comune denominatore dell’identità femminile.


LE DONNE E L’IMPERO ### le donne, la loro storia, gli universi femminili a confronto fra arte, ricerca, imprenditoria. CORPO&CIBO ### nella ricerca di nuove suggestioni NEW FRONTIER ### film, documentari, incontri e dibattiti con i protagonisti del cinema internazionale.



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6 / 7 / 8 MARZO

Festival di Cinema e Donne – II edizione dedicata al Corpo della Donna
In convenzione con il Comune di Ravenna / Ass. alla Cultura Ravenna
Palazzo del Cinema e dei Congressi – Largo Firenze 1 – Ravenna

 

VENERDI 6 MARZO

Ore 20.30 #LE DONNE E L’IMPERO

“CORPOSE CONTAMINAZIONI – IL CORPO DELLA DONNA COMUNICATO”

Conversazione sul corpo della donna nella contemporaneità


a cura di Virna Gioiellieri - Giornalista pubblicista

Da anni si occupa di comunicazione, dell'archivio dell'UDI di Imola, della cultura di genere e di politiche di pari opportunità. Giornalista pubblicista, collabora e scrive per la testata on line leggilanotizia.it. E’ responsabile della comunicazione nell'ambito del settore marketing di Hera comm. Coordina la Commissione Pari Opportunita' del Comune di Imola.


in collaborazione con “ Casa delle Donne” di Ravenna
intervengono


Mara Cinquepalmi - Giornalista e coordinatrice di GiULiA Emilia-Romagna

Mi occupo di data journalism e comunicazione di genere. Curo i progetti web www.viadelmareracconta.it, uno sguardo di genere sulla Cartiera di Foggia tra data journalism e memoria, e stories.dataninja.it/uncertogeneredisport/, un osservatorio sugli stereotipi sessisti nell'informazione sportiva. Da aprile 2013 sono la coordinatrice di GiULiA Emilia-Romagna, il coordinamento regionale della rete delle Giornaliste Unite Libere Autonome. A maggio 2013 sono stata eletta nel Consiglio regionale dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna.

Serena Gibbini Ballista - Presidente UDI Modena.
Autrice con Judith Tissi Pinnock del libro "Bellezza femminile e verità. Modelli e ruoli nella comunicazione sessista"

Serena Ballista, Presidente UDI Modena. Lavora come formatrice esperta in studi di genere ed è autrice del pamphlet Funambolika. Monologo di un'aspirante femminista. Insieme a Judith Pinnock, ha scritto Bellezza femminile e verità. Modelli e ruoli nella comunicazione sessista (Lupetti, 2012) e A tavola con Platone. Esercitazioni e giochi d'aula sulle differenze culturali, sessuali e di genere (Ferrari Sinibaldi, 2012). E' componente della Giuria del Premio "Immagini amiche", indetto dall'UDI Nazionale e dall'Ufficio italiano del Parlamento europeo sotto l'alto patronato della Presidenza della Repubblica.

Deborah Bandini - Media educator.
Ha conseguito la laurea specialistica in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Dal 2004 si occupa di Media education e ha lavorato nell’equipe di Lorella Zanardo autrice del documentario “Il corpo delle donne”.

Si occupa di media education (Schermi e lavagne della Cineteca di Bologna). Ha tenuto diversi corsi nelle scuole medie e superiori della regione Emilia-Romagna inizialmente di filmmaking e poi si è specializzata nell'educazione alle differenze (in particolare quelle legate al genere) attraverso i media. Ha avuto inoltre il privilegio di entrare nell’equipe di collaboratori di Lorella Zanardo autrice, insieme a Cesare Cantù, del noto documentario Il corpo delle donne. Negli ultimi anni tiene corsi sull’analisi del linguaggio televisivo e pubblicitario prevalentemente nelle scuole medie e superiori collaborando con le scuole, i Comuni o con Associazioni come Mirada, UDI e Femminile Maschile Plurale.

SABATO 7 MARZO

Ore 20.30 #LE DONNE E L’IMPERO

“IL CORPO DELL’ATTRICE FRA FINZIONE E REALTA’”

Conversazione con l’attrice Sara Masotti e il fotografo Enrico Fedrigoli.

Sara Masotti. Attrice italiana, ha svolto gran parte del suo lavoro con importanti compagnie di eatro di ricerca italiana come Fanny&Alexander, Orthographe e Chiara Guidi della Societas Raffaello Sanzio.
Enrico Fedrigoli Inizia come fotografo di architettura, ma presto affianca alla ricerca artistica, l’attività di fotografo pubblicitario, in Italia e all’estero.
Nel 2002 inizia una serie di percorsi di indagine sulla figura femminile nel teatro: Francesca Proia, Chiara Lagani, Ermanna Montanari e Fiorenza Menni, Sara Masotti, Eleonora Sedioli, Francesca Mazza. Ha lavorato alla realizzazione di una sorta di atlante visivo con la collaborazione dell’artista veronese Beatrice Pasquali e dal 2011 inizia un percorso sullo still life “Objets à réaction poétique”. Da sempre affianca l’attività di fotografo a quello di stampatore delle proprie lastre e pellicole.

 


Inaugurazione della mostra fotografica
“MOSTRATA SIA” di Enrico Fedrigoli

 

Mostra fotografica “Mostrata Sia” orario :
Venerdì 6 marzo - ore 20.00 / ore 23.00
Sabato 7 marzo - ore 16.00 / ore 23.00
Domenica 8 marzo - ore 16.00 / ore 23.00



Presentazione della mostra del fotografo Enrico Fedrigoli “Mostrata Sia” anagramma del nome e cognome di Sara Masotti.  Più di duecento foto in due anni di lavoro dove Fedrigoli racconta con estrema sensibilità la nudità di Sara fra erotismo e pura bellezza. 
Il fotografo veronese, già noto a Ravenna per i celebri scatti della Darsena notturna pubblicati in Ravenna viso-in-aria e autore di numerose locandine delle compagnie Fanny & Alexander e del Teatro delle Albe, intraprende un percorso attorno alla presenza femminile, e scruta con il suo banco ottico il quotidiano di una figura incarnata dall'attrice Sara Masotti.



"Ho indagato la presenza di un’attrice nel quotidiano in una visione erotica; si tratta di oltre 200 immagini realizzate con banco ottico e stampate su carta baritata. Il lavoro si è sviluppato nell’arco di due anni affrontando temi e ambientazioni diverse, dalla pettinatura, all’abbigliamento fino alle ipotetiche tappe della vita quotidiana di una persona." Enrico Fedrigoli

PERCHE’ LA SCELTA DI NYMPHOMANIAC
Nymphomaniac è quasi un trattato di filosofia. È una lezione a tema libero, dove il sesso è la scusa per riflettere su teorie, componimenti, metafore, sul dolore della vita.
Un lungo viaggio nell'eros (poco erotico) del regista danese. Quasi due ore che scivolano generose. Senza niente di troppo disturbante (Lars ha abituato a peggio). Senza niente di così scioccante e, anzi, con molto di piacevole per chi avrà pazienza di ascoltare e pensare.
Colonna sonora tra musica hardcore e Bach. L'incipit di Nymphomaniac volume 1 è stupendo: buio a lungo, poi inquadrature mute su dettagli (rigagnoli d'acqua, pioggia, tettoie) e infine il silenzio rotto bruscamente da un pezzo aggressivo e quasi demoniaco di musica metal, Führe Mich, firmato dal gruppo tedesco Rammstein. Magnifico.
Quel folle di Lars riesce a unire nello stesso film queste note rabbiose a quelle quasi celestiali di Bach, estratte dal suo Piccolo libro d'organo.
Lars Von Trier ovviamente non si prende troppo sul serio e Nymphomaniac volume 1 è ricco di venature umoristiche che spronano sorrisini divertiti.
Sui racconti di Joe o nel dialogo tra Joe e Seligman ogni tanto si aprono simpatici disegnini schematici o immagini a mo' di legenda. L'ironia è sottile e intelligente.
Uno dei momenti più paradossali vede protagonista una favolosa Uma Thurman sul filo dell'isteria.
Tratto da « Il porno filosofico di Lars Von Trier. 5 cose da sapere » di Simona Santoni

 



Ore 21.00 #NEWFRONTIER

NYMPHOMANIAC vol. I

di Lars von Trier
Danimarca 110’ - 2013
Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Willem Dafoe
“Con Nymphomaniac Lars Von Trier chiude la trilogia sulla depressione e realizza un film dolente e molto più "morale" di quanto non si possa credere.”

Nymphomaniac è la storia poetica e folle di Joe (Charlotte Gainsbourg), una ninfomane, come lei stessa si autoproclama, raccontata attraverso la sua voce, dalla nascita fino all'età di 50 anni. Una fredda sera d'inverno il vecchio e affascinante scapolo, Seligman (Stellan Skarsgård), trova Joe in un vicolo dopo che è stata picchiata. La porta a casa dove cura le sue ferite e le chiede di raccontargli la sua storia. L'ascolta assorto mentre lei narra, nel corso dei successivi 8 capitoli, la storia della sua vita, piena di incontri e di avvenimenti.
“Con Nymphomaniac Lars Von Trier chiude la trilogia sulla depressione che lo ha visto dirigere in successione Antichrist e Melancholia. Lo fa con una lunga narrazione divisa in due parti offrendoci alla fine il trailer della seconda. Non si tratta solo dell'ennesimo "film scandalo" che farà la gioia dei giornalisti che amano i pezzi cosiddetti "di colore" ma, ancor prima che di un'opera con un tema così complesso, di una specie di summa del suo cinema.
È un film dolente Nymphomaniac e molto più "morale" di quanto non si possa credere. Non è un inno al libertinaggio, anche se non ci viene visivamente risparmiato nulla perché il racconto di Joe si rivela come una ricerca dell'armonia che si apre nel buio di un inizio punteggiato da rumori a cui fanno seguito le scabre superfici di un quartiere periferico. Si può anche ridere nel corso del film, ma si tratta di un riso intriso di un'amarezza che viene progressivamente e programmaticamente portata in superficie. Una annotazione finale: il monologo di Uma Thurman è da antologia. “

DOMENICA 8 MARZO

Ore 17.00 #LE DONNE E L’IMPERO

“DIALOGO SENTIMENTALE”

Letture e approfondimenti tratti dal romanzo "Mal di Pietre" di Milena Agus
a cura di Marina Magnani - Direttore artistico del festival “Donne verso il mare aperto”
e Giselle Cavallari - Psicologa Psicoterapeuta Rogersiana
in collaborazione con Fidapa Ravenna-BPW Italy-
Immagine a cura di Antonella Barozzi


LOGO LOGO FIDAPA “L’alfabeto dei sentimenti, si sa, compone una lingua femminile ma, per quella maschile è spesso fonte di angoscia, nella sua indecifrabilità. E questo spesso spiega la violenza alla quale spesso l’uomo si abbandona dopo la fine traumatica di una storia sentimentale.”

 


 

 

Ore 18.00 #LE DONNE E L’IMPERO

“IL CORO GenGenGè”

Diretto da Serena Bandoli - Cantante e preparatore di voci

Il coro GenGenGè nasce nel 2010 all’interno della Scuola di Musica Mikrokosmos di Ravenna, diretto da Serena Bandoli e Lucia Icardi, due cantanti professioniste e docenti qualificate. I ragazzi, in questi anni, hanno avuto modo di esibirsi su diversi palchi, tra questi ricordiamo il Teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro Goldoni di Bagnacavallo, il Teatro Comunale di Russi, l'Anfiteatro di Mezzano, il Teatro Rasi di Ravenna e il Buskers Festival di Ferrara. Con gli stessi compagni di viaggio e insieme al gruppo teatrale Officina degli Attori, realizzano nel dicembre 2014 “A Christmas Carol – il Musical” al Teatro Comunale di Russi, al Teatro Monti di Alfonsine e al Teatro Rasi di Ravenna raccogliendo, anche in questo caso, fondi per diverse cause benefiche. Dal gennaio 2015 il coro è diretto unicamente da Serena Bandoli.

Serena Bandoli - All’età di 5 anni è salita sul palco e non è più scesa. Inizialmente autodidatta ha fatto parte di diverse formazioni, previlegiando quella con il chitarrista Fabrizio Tarroni che dura da 25 anni. Ha pubblicato dischi e partecipato a diversi progetti discografici. Poliedrica e curiosa, ha studiato con maestri della voce attraverso diverse tecniche vocali: dal canto armonico a quello africano passando per il jazz e la musica popolare.











PERCHE’ LA SCELTA DI NIMPHOMANIAC
Il sesso è dappertutto ma non se ne vede così tanto. Lars Von Trier, grande incantatore, ha creato da subito un caotico rumore attore a Nymphomaniac, da quando ha annunciato di lavorare a un porno con attori hollywoodiani che ci avrebbero messo i loro genitali. In realtà pare che non sia andata proprio così e che attori porno abbiano "prestato" le loro parti intime, poi sovrapposte in un montaggio digitale. Charlotte Gainsbourg, che interpreta la protagonista ninfomane Joe, ha dovuto scegliere la sua controfigura attraverso delle foto. Stacy Martin, la ventitreenne finora sconosciuta che interpreta la giovane Joe seguace del mantra "Mea Vulva, Mea Maxima Vulva", ha dovuto farsi montare una vagina finta. Anche Shia Labeouf ha avuto il suo "stuntman". Il set era diviso: da una parte il cast porno con gli organi in azione, dall'altra il cast che compare nei crediti.
In Nymphomaniac il sesso è il motore trainante di tutto il film, si parla sempre di sesso, ma per assurdo le scene effettive di sesso si riducono a pochi minuti. Come sul lettino di uno psicologo, Joe (Gainsbourg), col volto tumefatto e un gran bisogno di autodefinirsi abietta, racconta la sua vita a Seligman (Stellan Skarsgård), l'uomo che l'ha soccorsa dopo averla trovata in strada, contusa e priva di sensi. Joe si sente "un pessimo essere umano". Seligman, pacioso e disincantato, fa di tutto per inficiare questa tesi: "Mai incontrato un pessimo essere umano".
Joe, per fargli capire quanto davvero lei sia pessima, inizia il racconto della sua storia, "e sarà lunga". Una storia a suo avviso priva di morale, ossessionata dal sesso sin dalla prima adolescenza, dal collezionare penetrazioni, fellatio, catalogazioni di peni. I primi piani dei tanti peni (circoncisi e no) è ciò che più si concede la cinepresa. "Unendo tutti i prepuzi tagliati nel corso della storia si raggiungerebbe Marte e si tornerebbe indietro", impariamo da Joe.
Poi il resto è sopratutto un filosofeggiare attorno a tali racconti da parte del buon Seligman, che mai giudica, anzi minimizza: "Se hai le ali, perché non volare?".
Tanti i richiami filosofici, matematici, musicali. Non lasciatevi ingannare da Lars Von Trier: da Nymphomaniac forse non uscirete molto eccitati ma sicuramente più colti. Lars riesce a trovare un assoluto parallelismo prima tra l'adescamento sessuale e la pesca, citando il libro « Il pescatore perfetto » di Izaak Walton, quindi tra gli accoppiamenti sessuali plurimi e il Cantus Firmus, la melodia alla base di una composizione polifonica. I colpi di una penetrazione vengono letti secondo la successione matematica di Fibonacci. E poi vengono citati Edgar Allan Poe, Bach, il compositore italiano Giovanni Pierluigi da Palestrina, leggende bolsceviche, elementi di botanica. E non può mancare Epicuro, certo, ma Von Trier sorprende: nessun riferimento alla felicità come piacere, viene solo riportata una riflessione del filosofo greco sulla morte, sulla bocca del padre di Joe (Christian Slater): "Quando ci siamo noi non c'è la morte e quando c'è la morte non ci siamo noi".
Tratto da « Il porno filosofico di Lars Von Trier. 5 cose da sapere » di Simona Santoni

 



Ore 21.00 #NEWFRONTIER

NYMPHOMANIAC vol. II

di Lars von Trier
Danimarca 110’ – 2013
Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgard, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Willem Dafoe
Joe prosegue la narrazione della sua vita in rapporto con la sessualità mentre l'anziano Seligman l’ascolta suggerendo, talvolta, inattesi paralleli.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ideato e realizzato da StartCinema
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Gli incontri sono a ingresso libero - Ingresso film biglietto € 5,00
Leggi tutto il programma su www.startcinema.it/contaminazionifemminili/
Informazioni start.startcinema@gmail.com





















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